|
|
La
città di Otranto detta "Porta d'Oriente" è sita a sud dell'Adriatico,
nel punto più orientale d'Italia, e si affaccia nello stretto che
da essa prende il nome, di Canale d'Otranto.
Antico capoluogo della terra d'Otranto
(che comprendeva le attuali province di Lecce, Brindisi e Taranto)
conserva ancora oggi, l'aspetto caratteristico delle antiche città
commerciali che si affacciavano sul Mediterraneo. Solare e meridiana
si mostra con il suo fascino orientale ai numerosi visitatori che
ogni anno affollano le sue coste ed il centro storico. |

|
Otranto, l'antica Hidrotum, fondata
probabilmente da coloni greci, provenienti dall'isola di Creta, divenne
poi municipio romano, fino al 757, quando fu conquistata dai longobardi.
Alcuni anni dopo, passò sotto il dominio dei bizantini che nel secolo IX
la elevarono a capitale della Terra d'Otranto (cioè di quella parte del
Salento rimasta in possesso) e la fortificazione facendone una delle
piazzeforti destinate a difendere la regione dalla penetrazione dei
Normanni.

|
Nel 1068 venne
occupata da Roberto il Guiscardo, allorchè questi tolse ai Bizantini
tutta la Puglia meridionale.
Otranto conobbe allora un lungo periodo di prosperità economica,
derivante soprattutto dall'attività del suo porto, dalla posizione
geografica favorevole agli intensi traffici commerciali con
l'Oriente ed al transito dei Crociati diretti in Terrasanta. |
Nel 1384 fu conquistata dagli Angioini, poi
dagli Aragonesi, e nel 1480 fu assediata e poi occupata dai turchi di
Maometto II, che la distrussero quasi completamente e ne massacrarono gli
abitanti.
Evidentemente
Otranto, per la sua posizione geografica, attirava le mire di molti
conquistatori. Infatti, dopo essere stata ripresa nel 1481 dagli
Aragonesi, restò in loro mani per breve tempo: nel 1484 passò ai
veneziani, e dopo undici anni, nel 1495, fu occupata dai francesi.
Ma la costante minaccia dei turchi impedì alla città di risorgere
all'antico splendore e così la sua importanza andò sempre
diminuendo, mentre buona parte della popolazione migrava verso
luoghi più accoglienti. |

|
Il territorio circostante, non più
coltivato, si trasformava in palude e per conseguenza nella zona si
diffondeva la malaria. Successivamente Otranto seguì le vicende del Regno
di Napoli. Nel periodo napoleonico venne eretta in Ducato, e assegnata al
Ministro Fouché.

|
Dopo l'annessione
al Regno d'Italia, ha seguito lo sviluppo della regione pugliese.
L'agricoltura, grazie alle opere di bonifica, alla sparizione del
flagello della malaria e ai lavori di irrigazione, è ritornata a
fiorire ed oggi produce cereali, ortaggi e foraggi; questi ultimi
hanno consentito il fiorire di importanti allevamenti bovini. Anche
la pesca rappresenta una notevole fonte di utile. |
Inoltre vi sono alcune aziende tessili e
varie attività artigianali. Il porto è ancora molto attivo, specialmente
per i servizi di traghetto con la Grecia. In costante espansione è anche
il turismo balneare, grazie alle bellissime spiagge e alla sempre migliore
ricettività alberghiera.
Otranto, malgrado
le distruzioni subite, conserva un nucleo storico molto ben
definito, suggestivo per l'aspetto meridionale delle sue case
dipinte a colori vivaci, e chiuso nella cinta delle fortificazioni
che si affacciano sulla sponda meridionale del porto naturale. |

|
La città moderna si è sviluppata invece
soprattutto lungo la strada costiera e nell'immediato entroterra, verso il
colle della Minerva e il Monte Carlo Magno, bellissime posizioni
panoramiche dalle quali si domina la città sottostante e il canale che
dalla stessa prende il nome.
|
Canale che
misura 70 km di larghezza tra Capo d'Otranto e Capo Linguetta
(Albania). Durante la prima guerra mondiale, il canale fu
teatro di duri scontri fra le flotte italiana e austro-ungarica.
A ricordo dell'epoca greca e romana la città conserva soltanto
qualche lapide nel portale della casa Arcella.
|
|
|
|